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ISOLE EOLIE, casa di Eolo dio dei venti: Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea. Patrimonio Unesco.

Famose già nell'ODISSEA con i propri spettacolari ambienti naturali di mari, monti, laghi, sorgenti, vulcani, spiagge, cale, grotte, insenature, faraglioni, fondi marini e uno spettacolare patrimonio geologico

Lipari e Salina sono le più estese e furono le prime ad essere state abitate già dal 4.000 a.C.

Grazie all‘ossidiana, il vetro vulcanico dovuto al raffreddamento della lava che costituiva il materiale più tagliente, alla pomice e al loro commercio, furono isole di grande ricchezza.
Più tardi giunsero popolazioni provenienti dalla Grecia: ve ne è traccia nell’Odissea di Omero che ne fa la sede del dio Eolo che qui accoglie Ulisse e gli offre l’otre dei venti.

In età cristiana Lipari, sede vescovile, ospitò nella sua cattedrale le reliquie dell’apostolo San Bartolomeo, giunte miracolosamente dall’Armenia, diventando nell’alto Medioevo meta di pellegrinaggi.

Nell’839 Lipari fu distrutta dai musulmani e rimase per alcuni secoli quasi disabitata fino alla riconquista della Sicilia da parte dei Normanni. Venne riedificata da re Carlo V e da allora seguì le sorti della Sicilia del Regno di Napoli.

Lipari paese


Bellissima testimonianza normanna è il Castello di Lipari con l’antico chiostro, altre meraviglie sono la Cattedrale del XIII secolo, la Chiesa del purgatorio del XIII secolo, l’Acropoli e i resti delle tombe di età greco-romana, il Museo archeologico e le chiese barocche.

Cattedrale di Lipari


Lungo la costa tante sono le spiagge bianche di pomice con il mare cangiante tra il turchese e il blu intenso.

Oggi il vulcano è quieto e rende il paesaggio suggestivo con le sue pacifiche attività fumaroliche e di sorgenti calde sparse sul territorio.

Salina

Salina: il nome attuale deriva da un laghetto dal quale si estraeva il sale. Antecedentemente fu battezzata Didym dai coloni dell’antica Grecia per l’inconfondibile aspetto delle due montagne “gemelle” che si stagliano alte sul mare, due vulcani spenti tra i sei dell’isola.

L’isola dalla forma trapezoidale, è la più fertile delle Eolie, ricca d’acqua con al centro la sella di Val di Chiesa, coltivata a vigneti di “malvasia”, le uve pregiate dalle quali si ricava il vino dolce Malvasia e i capperi che sono esportati in tutto il mondo.

E’ definita l’Isola Verde per la rigogliosa vegetazione ha un clima molto gradevole fresco d’estate e d’inverno mai troppo freddo.

Vulcano

E’ l’antica isola di Efesto, il dio greco del fuoco che diventò “Vulcano” nel pantheon dei Romani. La zona del porto e l’istmo di Vulcanello sono tra i paesaggi più suggestivi e peculiari del Mediterraneo. Caratteristica è la presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà terapeutiche e le numerose fumarole che emettono acido borico, cloruro di ammonio, zolfo che alimentano un complesso industriale per la produzione di zolfo.

Panarea

Panarea è la più piccola fra le isole dell’arcipelago e la più mondana. L’ipotesi geologica è che sia parte di un grande cratere vulcanico distrutto. L’isola presenta una grande varietà di ambienti naturalistici molto interessanti.

Stromboli

Stromboli è l’unica isola dell’arcipelago con un’attività vulcanica permanente. Le eruzioni hanno un ritmo regolare il fenomeno è definito “attività stromboliana”.
Si eleva fin’oltre ai 900 metri sul livello del mare, il paesaggio e particolarmente suggestivo con le spiagge nere e le poche zone pianeggianti coltivate a vigneti per la produzione di “malvasia”.

Filicudi

Le coste di Filicudi sono una meraviglia con le numerose insenature e baie, ricche di anfratti dove l’acqua cristallina lambisce la roccia lavica nera. I fondali con il museo archeologico sottomarino e i percorsi tortuosi con vallate sott’acqua di rara bellezza, che si offrono senza necessità d’immersioni profonde.

Innumerevoli sono i terrazzamenti costruiti dall’uomo per strappare all’isola ogni metro di terra per dedicarlo all’agricoltura. La natura vulcanica dell’isola offre una moltitudine di strette vallate e maestose scogliere perpendicolari, nelle quale l’alternanza delle stratificazioni multicolori testimonia una tumultuosa storia geologica.

L’etimologia del nome greco, Phoinikodes, deriva, secondo Aristotele, dall’abbondante presenza di felci, ovvero di una caratteristica palma nana ancora presente sui promontori dell’isola.

Per la trasparenza del mare e la ricchezza dei fondali è meta degli amanti della pesca subacquea e/o d’altura grazie anche alla cospicua presenza di secche ricche di polpi, cernie e totani. La natura vulcanica e l’erosione degli agenti atmosferici e marini ha creato monumenti geologici mozzafiato. Incantevoli le passeggiate per le mulattiere saracene della campagna ricca di verdure spontanee, funghi, asparagi e porri.

I Principali prodotti agricoli dell’isola sono i capperi ed i fichi.

É presente sull’isola una sezione del Museo Archeologico Eoliano, con reperti provenienti dagli scavi di Capo Graziano, Villaggio preistorico risalente all’incirca all’età del Bronzo (periodo compreso tra il 1700 ed il 1500 a.C.) e da altre zone delle Isole Eolie. Molto interessanti sono le rovine del villaggio Neolitico sul promontorio di Capo Graziano. I reperti ritrovativi testimoniano la presenza sull’isola, durante il Neolitico, di una fiorente industria e lavorazione dell’ossidiana.

Alicudi

La più selvaggia delle Isole Eolie – i suoi abitanti non superano il centinaio – meta ideale per chi vuole immergersi nella natura incontaminata, circondato da mare, sole e silenzio:

Il suo versante orientale è quasi interamente terrazzato, mentre il versante occidentale, aspro e selvaggio, è rimasto disabitato ed è impraticabile a causa delle forti pendenze.

Le isole Eolie sono state paesaggi ispirativi del cinema d’autore di Roberto Rossellini con Stromboli (1950) interpretato da  Ingrid Bergman e Il postino (1994), tratto dal romanzo Il postino di Neruda. Il film, di Antonio Skármeta, è l’ultima pellicola interpretata da Massimo Troisi, la prima per Maria Grazia Cucinotta Philippe Noiret nei panni di Pablo Neruda.

Altri Siti Unesco nelle vicinanze:

Val di Noto: circa 220 km (terra-acqua) direzione S

Villa Romana del Casale a Piazza Armerina: circa 220 km (terra-acqua) direzione SO

Valle dei Templi di Agrigento: circa 290 km (terra-acqua) direzione SO

Centro Storico di Siracusa e Necropoli di Pantalica: circa 230 km direzione SE