Esempio vivente di equilibrio, felicità e pace interiore, il Dalai Lama ha illustrato, come sia possibile per tutti, affrontare più serenamente la nostra quotidianità.
Gentilezza e calma mentale, sono tra gli strumenti proposti come i più efficaci per affrontare realisticamente i problemi esistenziali.
Sua Santità il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso, è il leader spirituale del Tibet e guida pacifista per l’umanità intera.
15 suggerimenti del Dalai Lama che aiutano tutti:
1 Sii gentile ogni volta che puoi – cioè sempre.
2 Il benessere arriva grazie all’azione, non grazie alla preghiera.
3 L’arroganza non può mai essere giustificata. È il risultato di bassa stima in se stessi o di conquiste temporanee e trascurabili.
4 Quando senti che tutto nella tua vita sta andando nella direzione sbagliata, vuol dire che qualcosa di stupendo sta per accadere.
5 Le persone esistono per essere amate, gli oggetti esistono per essere usati: il mondo è nel caos perché queste due cose sono invertite.
6 L’idea della compassione nulla ha a che fare con il credo religioso; la sua esistenza è una condizione essenziale per la sopravvivenza della razza umana.
7 Se puoi aiutare, devi assolutamente farlo; se non puoi aiutare, almeno evita di fare del male.
8 Non festeggio i compleanni. Per me, non sono differenti dagli altri giorni. In un certo senso, ogni giorno è una (ri)nascita. Ogni giorno ti svegli, ogni cosa è fresca e nuova, e il tuo unico obiettivo per quel nuovo giorno è insegnare a te stesso qualcosa di importante.
9 Lo scopo della vita è essere felici.
10 Esercitandoti ad avere un atteggiamento positivo in ogni fase della vita, potrai mantenere il sorriso anche nelle circostanze più difficili.
11 I nostri nemici non sono altro che una grande opportunità per esercitare la nostra pazienza, la nostra perseveranza e la nostra compassione.
12 Credo che l’unica vera religione sia avere un cuore buono.
13 Dobbiamo sempre mantenere il controllo sulla tecnologia e non diventare mai suoi schiavi.
14 I grandi cambiamenti partono sempre dal singolo; il presupposto per la pace nel mondo è che vi sia pace nel cuore di ognuno di noi. Ognuno può dare il suo contributo.
15 Ognuno di noi è responsabile per il resto dell’umanità. Questa è la base della mia semplice religione. Non abbiamo in fondo bisogno di templi o filosofie complicate. La nostra mente e il nostro cuore sono i nostri templi; la nostra sola filosofia è la solidarietà.
Di origini contadine, nel 1937 all’età di due anni, fu riconosciuto come la reincarnazione del suo predecessore e patrono del Tibet.
Dai sei anni ha ricevuto un’educazione monastica, studiando con i Maestri tibetani contemporanei, fino a conseguire a ventitre anni il titolo a pieni voti di Gheshe Lharampa, equivalente a un dottorato di filosofia buddhista.
Per spiegare la filosofia buddhista, Sua Santità ha attinto da due testi del grande maestro tibetano Lama Tzong Khapa: “La lode all’interdipendenza” e “I tre aspetti principali del sentiero“.
Sua Santità il Dalai Lama ha gentilmente accettato di effettuare l’iniziazione di Avalokitesvara, iniziazione che può essere ricevuta anche solo come benedizione (non è necessario essere buddhisti). Il Dalai Lama, ha dato a tutti i presenti una speciale benedizione invitando a praticare quotidianamente e in ogni situazione la compassione unita alla gentilezza come risposta all’intolleranza e alla violenza del presente.
Dopo la benedizione il grande Maestro ha tenuto una conferenza pubblica dal titolo “La fonte dell’autentica felicità”.
Quella felicità basata su valori universali che andando oltre a qualsiasi appartenenza religiosa o ideologica, favoriscono la pacifica convivenza sul nostro pianeta e un’autentica solidarietà tra le persone e i popoli e tra ogni singolo individuo e l’ambiente.
Grazie all’invito dell’Istituto Studi di Buddismo Tibetano Ghe Pel Ling con i suoi maestri, Lama Thamthog Rinpoche e Lama Khenrab Rinpoche è stato possibile assistere anche per il grande pubblico alle lezioni di Sua Santità.
Buddha ha insegnato che niente e nessuno esiste autonomamente o indipendentemente, e, di conseguenza, tutti i fenomeni mancano di esistenza inerente. La nozione di interdipendenza è uno dei punti chiave della filosofia buddista: accettando questo ragionamento si può facilmente raggiungere la saggezza che percepisce la natura ultima delle cose – vale a dire il vuoto – superando così la nostra ignoranza che ci impedisce di vedere la realtà creando invece confusione e sofferenza esistenziale.
Comprendere il vuoto aiuta un individuo ad ottenere un distacco graduale dal suo egocentrismo, che avviene solo quando non ci limitiamo ad un gioco speculazione intellettuale. In realtà è fondamentale rendere l’osservazione filosofica della realtà, una esperienza di vita ed educare la nostra mente con perseveranza alla gioia di imparare.
Comprendere che tutti gli esseri sono legati gli uni agli altri, chiarisce senza più dubbi che un comportamento incentrato su di sé è completamente illogico: è questa consapevolezza la base dell’amore, della compassione e dell’altruismo da cui sorge la Mente dell’Illuminazione ( detta Bodhicitta), che desidera raggiungere la Buddità per il beneficio degli altri.
Senza la relazione tra cose e persone, senza dipendenze, non si avrebbe che egocentrismo e vacuità, rimarremmo in quella ignoranza innata, comune a tutti, che spesso impedisce di vedere la realtà; ragionare sulla vacuità aiuta l’individuo a realizzare un graduale distacco dal proprio egocentrismo, che avviene solo se non ci si limita ad solo gioco di speculazione intellettuale. E’ determinante cercare di fare dell’osservazione filosofica della realtà un’esperienza viva, educando la propria mente con costanza e gioia di apprendere.
L’Istituto Studi di Buddhismo Tibetano Ghe Pel Ling di Milano ha realizzato questo generoso evento permettendo di unire sua Santità con i suoi insegnamenti e le sue esperienze dirette e moltissime persone credenti e non, con un risultato straordinario. Una squadra di volontari eccelsi hanno lavorato senza sosta, mossi e sostenuti da quell’amore per il beneficio degli altri, caratteristica della cultura Buddista.
Photo Credits:
© Christopher Michel, Tenzin Gyatso – XIV Dalai Lama
© Tenzin Chojeor, XIV Dalai Lama a Milano